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Il nome Melocactus
“Cactus melone” questo è il nome che le viene spesso assegnato anche da coloro che non la conoscono per via della forma caratteristica. Il Melocactus ha infatti un corpo dalla forma simile a quella di un melone.
In realtà il nome Melocactus deriva dal latino “malus” che significa mela. Questo genere è stato uno dei primi ad essere trovato da Cristoforo Colombo e il nome fa riferimento al suo cefalio che ricorda una mela. Nel linguaggio dei fiori il significato del Melocactus è identico a quello degli altri cactus: simboleggiano la resistenza alle avversità.
Le caratteristiche del Melocactus
Il genere Melocactus comprende diverse specie di piante succulente appartenenti alla famiglia delle Cactaceae. Queste piante hanno caratteristiche leggermente differenti tra loro. Le due caratteristiche che rendono riconoscibile il Melocactus sono la sua forma insolita e il “cephalium”, comune a molte specie.
La Forma distintiva
La caratteristica più riconoscibile dei Melocactus è la loro forma insolita. La maggior parte delle specie ha un corpo globoso o a forma di barile, spesso con una parte superiore appiattita o leggermente depressa. Questa forma gli consente di conservare l’acqua nelle regioni secche in cui crescono.
La superficie del fusto dei Melocactus è spesso suddivisa in coste verticali. Queste coste sono spesso modificate per ospitare areole (piccole protuberanze), dentro le quali si sviluppano spine e fiori. Alcune specie di Melocactus sviluppano creste laterali a forma di coste, donando alla pianta un aspetto frastagliato.
Il “cephalium” o “cefalio”
Il Cefalio si trova in cima al fusto, ha la forma di un cappuccio ed è costituito da un gruppo di areole (piccole strutture presenti nei cactus dove crescono spine, fiori e talvolta peli) che produce fiori e, col tempo, frutti.
Il cefalio o cephalium può essere anche descritto come un piccolo cervello spinosetto, che si posiziona in cima al corpo costoluto e spinoso della pianta grassa, comparendo solitamente sulle piante mature che hanno smesso di crescere in altezza. Del Melocactus si dice proprio che “mette il cappello o copricapo”, in altre parole: l’apice di queste piante smette di crescere e al suo posto si sviluppa questo copricapo (o cefalio) fatto sia di una lanugine compatta sia di spine sottilissime spesso rosse ma talvolta bianche.
Le areole, le spine e i peli del Melocactus
Le areole sono le piccole aree sulla superficie del fusto in cui crescono spine e fiori. Le spine possono variare in numero e lunghezza da specie a specie. Possono essere lunghe e rigide o più corte e sottili. Le spine servono a proteggere la pianta dai predatori e da danni fisici. In alcune specie, si possono trovare anche peli morbidi, particolarmente sulla parte superiore. Questi peli possono proteggere la pianta dalla luce solare intensa e ridurre l’evaporazione dell’acqua.
I fiori e frutti del Melocactus
I fiori dei Melocactus sono molto belli, solitamente grandi e appariscenti. Possono essere di diversi colori, ma solitamente sono bianchi, rosa, rosso o viola. I fiori crescono direttamente dalle areole e sono circondati da un anello di piccole spine. Dopo la fioritura, possono svilupparsi i frutti: piccole bacche succose, generalmente rosse, che contengono molti semi piccoli e neri. Il Melocactus fiorisce da maggio a settembre ma prima di vedere la sua fioritura occorre aspettare che la pianta abbia almeno sette anni.
Le radici del Melocactus
Le radici del Melocactus sono poco profonde, si sviluppano principalmente lateralmente nella parte superiore del terreno, consentendo alla pianta di assorbire rapidamente l’acqua piovana.
Le diverse specie di Melocactus
È importante tener presente che esistono numerose specie all’interno del genere Melocactus, e quindi le caratteristiche possono variare leggermente da specie a specie. Si tratta comunque sempre di specie di piante globose di piccole dimensioni. In generale comunque il Melocactus è ampiamente apprezzato dagli appassionati di piante grasse per la loro forma e bellezza unica e la loro capacità di sopravvivere in ambienti difficili. Tra le diverse specie di Melocactus ricordiamo le più comuni e coltivate nelle nostre zone:
Melocactus maxonii
Il “Melocactus maxonii” è ritenuto affascinante dagli appassionati di piante grasse sia per l’aspetto dei “cephalium” sia per le sue modalità di crescita insolite. Questo cactus è caratterizzato da un fusto colonnare solitamente costolato e coperto di spine.
Melocactus broadwayi
“Melocactus broadwayi” è conosciuto comunemente come “Turk’s Cap Cactus” o “Turban Cactus”. Come altre specie del genere Melocactus, è caratterizzata dalla sua forma unica e dall’aspetto interessante. Il “Melocactus broadwayi” ha un fusto colonnare che di solito presenta costolature pronunciate e una copertura di spine.
Melocactus matanzanus
Il Melocactus matanzanus deve il suo nome al suo luogo d’origine in provincia di Matanzas (Cuba). Ha un corpo globoso, sulla cima presenta costolature molto marcate, areole poco appariscenti e forti spine leggermente ricurve verso il fusto stesso. Il suo cefalio è sferico, biancastro e formato da setole sui toni del rosso da cui spuntano nei mesi estivi piccoli e sottili fiori tendenti al rosa; è comunemente conosciuto anche come “berretto turco” proprio per l’appariscenza dei suoi colori.
Melocactus curvispinus subs. Loboguerreroi
Melocactus curvispinus subs. loboguerreroi è un cactus nano, anch’esso appartenente alla famiglia botanica delle Cactaceae. La pianta ha un fusto piccolo e sferico, di colore verde chiaro e ricco di spine.
Dove Posizionare il Melocactus
Va tenuto presente che le piante del genere Melocactus sono originarie di regioni desertiche, per questo motivo sono strutturate in modo da resistere in certi climi aridi. La loro forma globulare aiuta a ridurre la superficie esposta al sole, riducendo così la perdita di acqua attraverso l’evaporazione. Amano il sole e il caldo. In casa o sul balcone devono essere posizionati alla luce diretta del sole o alla luce artificiale per 12 ore dei fila. Considerando la forma del Melocactus una parte della pianta non riceverà il sole diretto per questo si consiglia di ruotare la pianta di tanto in tanto. Il Melocactus non sopporta il freddo e le temperature inferiori ai 16° circa (da 12° a 16°gradi). Nei mesi caldi il Melocactus può essere tenuto all’aperto, non appena le temperature iniziano a diminuire va ricoverato nuovamente in casa o in un altro luogo con temperatura non inferiore ai 16° C.
Come curare e far crescere in salute il Melocactus
I Melocactus sono piante succulente a crescita lenta. La loro crescita è influenzata da fattori come la disponibilità di acqua, la luce solare e le condizioni climatiche e le dimensioni del vaso nel quale vengono piantate. In genere, possono richiedere molti anni per raggiungere dimensioni significative. Per fortuna le spine e i peli aiutano a respingere gli animali che potrebbero tentare di nutrirsi del Melocactus. Vediamo come curarli al meglio:
Quanto va bagnato il Melocactus
Il Melocactus richiede innaffiature frequenti ma sempre e solo quando il terriccio è completamente asciutto che poi vanno gradualmente ridotte alla comparsa del cefalio. Durante l’inverno, periodo in cui il Melocactus entra in riposo vegetativo, annaffiare solo se perde la sua turgidità; basta inumidire leggermente il terriccio ogni 2 mesi. La forma insolita del Melocactus aiuta la pianta a conservare l’acqua in ambienti aridi e secchi.
Il vaso adatto alla coltivazione del Melocactus
Il vaso più adeguato per la coltivazione del Melocactus deve essere profondo almeno 30 cm per consentire alle radici di crescere verticalmente e riempito con terriccio specifico per piante grasse.
La concimazione del Melocactus
Il Melocactus va concimato fino a quando non compare il cefalio, fornendo una volta al mese del concime ricco di potassio (K), fosforo (P) e povero di azoto. L’azoto va somministrato in quantità limitata, perché stimola l’eccessiva crescita della pianta e soprattutto perchè inflaccidisce i tessuti vegetali.
La potatura del Melocactus
Molti si chiedono se e come potare il Melocactus. E’ importante sapere che il Melocactus non va potato, ma nel momento del rinvaso vanno accorciate le radici se troppo lunghe e sicuramente vanno asportate quelle rovinate dai ristagni idrici.