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Piante grasse: come riconoscere, prevenire e curare le malattie più comuni

Tempo di lettura: 4 minuti
Le piante grasse, godono di una longevità e rusticità non comune rispetto alle altre piante, tuttavia, anche queste piante robuste possono essere soggette a malattie se non vengono curate adeguatamente. In questo articolo esploreremo le malattie più comuni che affliggono le piante grasse e forniremo consigli su come prevenirle e curarle.

Le piante grasse, godono di una longevità e rusticità non comune rispetto alle altre piante, tuttavia, anche queste piante robuste possono essere soggette a malattie se non vengono curate adeguatamente. In questo articolo esploreremo le malattie più comuni che affliggono le piante grasse e forniremo consigli su come prevenirle e curarle.

Marciume radicale delle piante grasse

Tra le malattie più temibili per le piante grasse troviamo il marciume radicale: un problema che colpisce le radici della pianta, compromettendone la salute e portandola, nei casi più gravi, alla morte.
Riconoscerlo non è sempre facile, poiché i sintomi possono manifestarsi in modo subdolo, infatti in moltissimi casi si trova la pianta morta in pochissimo tempo senza sapere il perchè. Ma è fondamentale saper riconoscere alcuni segnali che le piante possono darci, oltre ad una corretta coltivazione che previene totalmente l’ insorgere di problematiche.

Segnali di marciume radicale e cause scatenanti

Saper riconoscere o valutare segnali di un possibile marciume radicale rende un coltivatore esperto, attento e sicuro. Ecco alcuni suggerimenti:

Fusti molli e appassiti: le radici marce non riescono più ad assorbire acqua e nutrienti, causando un indebolimento generale della pianta.
Foglie ingiallite e cadenti: la carenza di nutrienti causata dalle radici marce porta le foglie a ingiallire e cadere prematuramente.
Crescita stentata: la pianta non cresce più con il vigore consueto e può assumere un aspetto sofferente oppure virare il suo colore

Le cause del marciume radicale sono diverse, ma tra le più comuni troviamo:

Eccessiva irrigazione: le piante grasse temono l’acqua stagnante, che favorisce la proliferazione di funghi e batteri responsabili del marciume.
Drenaggio insufficiente: un terreno con scarso drenaggio impedisce all’acqua di defluire correttamente, creando le condizioni ideali per lo sviluppo di malattie alle radici.
Terreno non adeguato: un terreno pesante e compatto può soffocare le radici, ostacolando la loro respirazione e favorendo l’insorgere del marciume.
Overpotting: questo termine indica proprio l’ inadeguata dimensione del vaso rispetto alle necessità della pianta stessa. Purtroppo questo fatture è il più comune tra le piante grasse perchè molteplici coltivatori si imbattono in rinvasi per dare spinta e forza alla crescita della pianta grassa, ma niente è più sbagliato! Le piante grasse in generale mal tollerano vasi troppo più grossi delle loro dimensioni e delle loro necessità perchè significa che il terreno asciugherà con più lentezza.

Cosa fare in caso di marciume radicale

Se si sospetta un marciume radicale è bene non farsi prendere dal panico, ma la tempestività è tutto e quanto prima bisogna accertarsene controllando il fusto interrato scavando il terriccio vicino e controllando lo stato di salute, se si è davanti al marciume radicale ecco alcuni consigli:

Riduzione dell’irrigazione: sospendere immediatamente le annaffiature e lasciare asciugare completamente il terreno, se la situazione è grave svasare la pianta e togliere tutto il terriccio bagnato.
Migliorare il drenaggio: se necessario, rinvasare la pianta in un terreno più drenante ed asciutto utilizzando un vaso con fori di drenaggio adeguati.
Rimozione delle parti marce: eliminare con cura le radici, i fusti e le foglie compromesse dal marciume. Questa operazione deve essere fatta con lame nuove o disinfettate avendo cura di creare tagli netti e puliti.
Trattamento fungicida: una volta ripartita la normale coltivazione usare un fungicida specifico per contrastare la proliferazione di funghi e batteri insieme alla normale acqua, come il Propolis Vegetale, che favorisce anche una ripartenza vegetativa con più forza e sostanze nutritive.

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Gli afidi e le piante grasse

Gli afidi, piccoli insetti simili a pidocchi, rappresentano un pericolo comune per le piante grasse; riconoscerli è fondamentale per intervenire tempestivamente. Sono solitamente di colore verde, giallo o nero e si radunano in colonie sulle foglie e sui fusti, succhiando la linfa della pianta.

Perchè si sviluppano gli afidi

Gli afidi prediligono ambienti caldi ed umidi con scarsa areazione e ventilazione, mentre possono proliferare e trovare facilmente nutrimento se si usano concimi ad alto dosaggio di azoto. Un terreno molto fertile per la proliferazione degli afidi sono le piante deboli: piante grasse stressate o mal coltivate sono più soggette agli afidi ed altre malattie in generale.

Come trattare gli afidi

Bisogna, fin da subito, intervenire in modo da debellare gli afidi e la loro proliferazione. In totale rispetto dell’ ambiente e degli animali domestici è consigliabile intervenire con trattamenti naturali grazie ad una soluzione di Sapone molle ed Ortica in modo da agire direttamente sull’ afide e pulire le loro scorie con il sapone; sarà necessario ripetere il trattamento più volte a seconda dell’ entità dell’ attacco. Una nuova metodologia è l’ utilizzo di insetti utili come cocinelle e neurotteri che si nutrono proprio di afidi.

Come prevenire gli afidi

E’ possibile ed è doveroso prevenire attacchi di afidi ispezionando regolarmente le piante individuando così fin da subito l’ eventuale presenza ed evitando il propagarsi di tale attacco o la propagazione ad altre piante vicine. La corretta coltivazione delle piante grasse aiuta ad avere piante forti e robuste: areazione, corretta irrigazione e corretta concimazione mantengono piante sane e rigogliose prevenendo questo tipo di malattie. Da evitare concimi carichi di azoto, preferendo prodotti naturali. Concimi naturali sono arrivati ad un ottimo livello di qualità unendo azione e rispetto.

La cocciniglia e le piante grasse

Tra i parassiti più comuni che minacciano le piante grasse troviamo la cocciniglia, un piccolo insetto che si nutre della linfa della pianta, indebolendola e favorendo l’insorgere di altre malattie. Ci sono due tipi di cocciniglia nelle piante grasse, di seguito spieghiamo le differenze e come contrastarle.

Cocciniglia cotonosa: un soffice intruso

Come suggerisce il nome, la cocciniglia cotonosa si presenta come una massa soffice e biancastra, simile a batuffoli di cotone, che si fissa prevalentemente sui fusti e nelle ascelle delle foglie. Le femmine adulte, più grandi e simili a sacchi bianchi, ospitano al loro interno le uova e le cocciniglie giovani. E’ il nemico numero uno delle piante grasse perchè si nutre della linfa della pianta stessa, sottraendole nutrimento e indebolendola. Questo può portare a foglie ingiallite e appiccicose, deformazioni dei fusti, crescita stentata e, nei casi più gravi, morte della pianta. Un ambiente eccessivamente umido, scarsa ventilazione, temperature elevate e pratiche colturali inadeguate (eccessiva fertilizzazione, drenaggio insufficiente) favoriscono lo sviluppo di questo parassita.

Cocciniglia a scudetto: un nemico corazzato

Diversamente dalla cocciniglia cotonosa, la cocciniglia a scudetto si presenta come una piccola crosta marrone o grigiastra, simile a uno scudetto, aderente ai fusti e alle foglie. Sotto lo “scudetto” si nascondono le cocciniglie che si nutrono della linfa della pianta. I danni provocati dalla cocciniglia a scudetto sono i medesimi della cocciniglia cotonosa: foglie ingiallite e appiccicose, deformazioni dei fusti, crescita stentata e, in casi gravi, morte della pianta. La cocciniglia a scudetto si può trovare più facilmente sui cactus e cactacee in generale perchè nell’ incavo delle costolature trovano il loro habitat perfetto per attaccarsi e proliferare tra le spine.

Come combattere le cocciniglie?

La lotta contro la cocciniglia cotonosa e la cocciniglia a scudetto richiede un approccio tempestivo e mirato. Se l’ attacco è poco esteso e si riescono a vedere chiaramente le cocciniglie si può usare un cotton fiocc o spazzolino da denti imbevuto di alcool denaturato e rimuovere delicatamente i parassiti visibili dalla pianta. In caso di gravi infestazioni è necessario passare a sistemi specifici come la combinazione dell’ Olio di Lino e Sapone Molle.

Come prevenire la cocciniglia

La prevenzione è il modo migliore per proteggere le tue piante grasse dalle malattie e la coltivazione adeguata di ciascuna varietà è sicuramente l’ arma vincente seguito da un’ attento monitoraggio e la pulizia di eventuali rami o foglie secche. Infine si può creare un ambiente inospitale e una barriera alla cocciniglia usando prodotti naturali come la soluzione corroborante di Aglio che crea un’ azione repellente e contrasta vari tipi di attacchi, ma non nuoce agli insetti utili.

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I ragni rossi e le piante grasse

Tra i parassiti più temibili per le piante grasse troviamo il ragnetto rosso, un acaro minuscolo che può causare seri danni alla salute delle nostre piante. Riconoscerlo non è semplice, data la sua piccola stazza: il ragnetto rosso si manifesta come una fitta ragnatela che ricopre le foglie e i fusti, spesso accompagnata da piccole macchie gialle o brunastre sulla superficie fogliare. Queste macchie sono il risultato dell’azione succhiante dell’acaro, che si nutre della linfa della pianta indebolendola e favorendo l’insorgere di ulteriori malattie.

Per combattere questo parassita è bene usare una miscela di Sapone Molle e Protectum Aglio in modo da avere un’ azione di attacco al parassita (data dall’ Aglio) ed un’ azione pulente per le ragnatele formatesi (data dal Sapone molle). Purtroppo l’ attacco del ragnetto rosso è molto offensivo e soprattutto nelle cactacee le macchie rossastre sulla testa dei fusti rimarranno evidenti. Più cicli di miscela intervallati nel tempo favoriscono una completa disinfestazione.

La muffa bianca e la muffa grigia nelle piante grasse

Tra le malattie fungine che possono colpire le piante grasse, anche se raramente, troviamo la muffa bianca e la muffa grigia, entrambe capaci di danneggiare seriamente la salute delle nostre amate succulente e cactacee.

La muffa bianca, chiamata “oidio”, si presenta come una lanuggine bianca che ricopre a macchie le foglie, i fusti ed il terreno. Può causare marciure ed indebolimento Per prevenirla, bisogna evitare il sovrannaffiamento e fornire una buona circolazione d’aria, distanziamento fra le piante coltivate è necessario per gestire un’ ottimo areazione. Anche in inverno i luoghi di coltivazione delle nostre piante devono essere areati per evitare il proliferare e l’ insorgere di questa malattia.

La muffa grigia, ovvero la “botrite”, si sviluppa in condizioni umide e fredde. Appare come macchie grigio-brunastre, spesso con un alone borroso, su foglie e fusti. Può provocare marciume molle e diffusione rapida della malattia. Per prevenirla è fondamentale creare spazi areati e garantire una buona irrigazione, soprattutto in inverno questa malattia può insorgere quando le piante vengono coltivate in spazi molto piccoli rischiando il sovraffollamento in uno spazio chiuso, poco areato e con sbalzi termici che causano l’ insorgere di un forte tasso di umidità.

Combattere le muffe non è impossibile, ma è necessario un trattamento con fungicidi specifici.

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