Come curare e coltivare la vostra pianta di agave

Varietà e origini della pianta succulenta: quanti tipi di agave esistono?

L’agave appartiene alla famiglia delle Agavaceae (o Asparagaceae), genere composto da oltre 200 specie differenti, la maggioranza delle quali sono originarie delle isole caraibiche, dell’America del Sud e del Messico. Agave è una pianta succulenta e perenne, cresce rigogliosa in tutte le zone tropicali e oggi si trova ovunque in particolare nell’area mediterranea, Italia compresa soprattutto nelle regioni dove il clima è più mite. Tra le 200 specie conosciute vediamo le più commercializzate e coltivate: agave americana, agave blu, agave attenuata, agave stricta e agave Victoria Reginae.

Agave americana

Originaria del Messico, l’agave americana è commestibile cruda o cotta e la sua linfa, ricca di zucchero, è la base per produrre la tequila oltre ad essere uno sciroppo diuretico molto utilizzato. L’agave americana vive circa 20 anni e può arrivare a misurare fino a due metri. Ha foglie triangolari, blu verdastre a volte striate di bianco crema, ovviamente carnose come tutte le agave.

Agave blu

Agave Blu o tequilana, originaria della provincia messicana di Jalisco, molto simile all’agave americana, costituisce un’importante risorsa economica per tutto il Messico in quanto è la base per la produzione della tequila. Per tale motivo è chiamata tequilana e a differenza di altre piante di agave fiorisce prima ossia verso i 7-8 anni di vita.  Le foglie dell’agave blu hanno degli aculei al vertice e sono acquose ma se tagliate presentano una consistenza gelatinosa. Il colore delle foglie è verdastro e azzurrato.

Agave attenuata

L’Agave Attenuata seppur molto conosciuta è in realtà molto rara da trovare allo stato selvatico. Originaria delle zone desertiche, rischia l’estinzione pertanto viene fatta crescere in modo artificiale.  E’ conosciuta per la sua unicità e bellezza, ha foglie verdi o verdi azzurre. Non resiste nei climi freddi.

Agave stricta

L’Agave stricta ha foglie strettissime e lunghe 40 cm circa che terminano con una spina e presentano dei fiori con uno stelo lungo fino a 2 metri. Conosciuta  proprio per la particolarità della sua forma.

Agave Victoria Reginae

L’Agave Victoriae Reginae fu importata nel Regno Unito dalle sue terre d’origine, da subito facilmente coltivata in vaso mostrò il fascino del suo fogliame carnoso tanto da esser dedicata alla Regina Vittoria d’Inghilterra. Le dimensioni sono più piccole rispetto alle altre specie e le foglie sono sottili e lunghe, con strisce di colore bianco.

Curiosità della pianta di agave e la sua somiglianza con l’aloe.

Romanticismo, pathos, drammaticità, ispirazione di tanti celebri poeti, questi i termini usati per descrivere l’agave e il suo ciclo di vita che nella florigrafia, ossia nel linguaggio dei fiori, viene associato al grande amore che provoca struggimento fino a distruggersi, Esattamente come succede all’agave che al termine della sua fioritura muore. L’agave per la sua maestosità e longevità  simboleggia anche un sentimento di amicizia o di amore sicuro e duraturo.

L’agave viene spesso confusa con l’aloe vera. Anche se è vero che le foglie, in particolare dell’agave americana, hanno una somiglianza con quelle dell’aloe vera, in realtà le due piante si differenziano sia per le dimensioni sia per la fioritura: l’agave è più grande dell’aloe vera ed ha un solo fiore mentre l’aloe ha più fiori.

Caratteristiche principali della pianta di agave

L’agave è un genere di bellissime ed eleganti piante succulente dalle forme geometriche, con dimensioni che variano da circa 20 cm fino a 5-6 metri in ampiezza e da 15 cm a 2,50 metri in altezza. L’agave è quasi sempre dotata di spine legnose agli apici delle foglie. Vale la pena descrivere nel dettaglio le particolari e affascinanti caratteristiche delle foglie, dei fiori e delle radici.

Le foglie di agave

Le foglie, larghe fino a 25 cm e lunghe fino a 2,50 metri, sono carnose, succulente e si formano attorno a un breve fusto centrale dal quale si distaccano con la crescita.  Hanno tante piccole spine disposte lungo i margini e una spina lunga e robusta al termine della foglia.

Il fiore della morte

Il fiore dell’agave viene chiamato il fiore della morte, o più raramente fiore spietato, come amano definirlo alcuni studiosi di botanica.  Questo nome deriva dal fatto che anche se la fioritura dura parecchi mesi, quando il fiore inizia ad appassire l’agave lentamente inizia a deperire fino a morire. La maggior parte delle specie di agave sono monocarpiche cioè fioriscono e fruttificano una sola volta durante la loro esistenza, in primavera, inizio estate, quando la pianta ha raggiunto un pieno sviluppo, circa 20-30 anni di vita.

Il fiore dell’agave ha una forma che ricorda la pannocchia e si apre con diversi rami con piccoli fiori gialli; la sua peculiarità è che supera i 5 metri di altezza, a volte raggiunge anche gli 8 metri.

Come sono le radici dell’agave?

Le radici sono filamentose ed hanno una conformazione fascicolata, molto compatta, con uno spessore massimo circa 2,5 mm e di profondità variabile. Sono formate da capillari sottili e molto lunghi con i quali la pianta raggiunge l’acqua anche in profondità.

Le radici, molto fitte, si espandono dalla parte centrale della pianta verso la periferia, ricoprendo una buona superficie. Dopo la fioritura quando la pianta muore nuove piantine emergono dalle sue radici e queste piante figlie (di solito 3-4 per ogni pianta madre) si svilupperanno per altri 30 anni, prima andare incontro allo stesso destino toccato alla “madre”.

Come prendersi cura dell’agave

Qual è la temperatura ideale dell’agave

La temperatura ideale per la pianta di agave è superiore ai 20° gradi, ama il caldo e di conseguenza vive bene fino ai 30° gradi. L’agave si adatta bene alle escursioni termiche ma non fidatevi a lasciarla in luoghi con temperatura al di sotto dei 10° gradi circa.

Dove piantare e collocare l’agave

L’ideale è farla crescere in vaso su un terrazzo o balcone soleggiato, oppure in casa purché in zona luminosa per molte ore del giorno. Per le piante di agave è meglio utilizzare un vaso in argilla non smaltata che consente all’acqua di evaporare velocemente evitando i ristagni. Se tenete la vostra agave in terrazzo considerate l’eventualità di portare il vaso in casa d’inverno.

Quanto bagnare la pianta di agave

L’agave ha bisogno di poca acqua, va annaffiata di tanto in tanto con moderazione per mantenere appena umido il terriccio. L’ideale è innaffiarla una volta a settimana nel periodo estivo, in inverno irrigatela saltuariamente e regolate la quantità d’acqua a seconda della temperatura dei vostri caloriferi in casa, fate in modo di mantenere il terriccio sempre umido.

Come concimare e quale terriccio usare per l’agave?

Per l’agave scegliete un terreno che drena bene e non trattiene l’umidità in eccesso, in ogni caso evitate che nel sottovaso si formino ristagni idrici. Il terreno più indicato è quello sabbioso misto a ghiaia, che andrà tenuto sempre umido. Scegliete un concime specifico per l’agave, procedete a diluirlo nell’acqua e concimate ogni tre-quattro settimane, da aprile a ottobre.

Quando potare l’agave?

A volte è necessario eliminare le foglie basali esterne che si sono seccate. Questa operazione è utile sia per evitare che tali foglie secche vengano sfruttate come vettori di parassiti sia per mantenere la bellezza della pianta. L’agave non ha bisogno di altri tipi di potatura.

Quali sono le malattie e i parassiti della succulenta agave?

Curare l’agave dalla cocciniglia

L’agave, come altre piante, può subire un attacco di parassiti come cocciniglia e afidi, questi ultimi comunemente detti pidocchi. E’ consigliabile usare tutte le precauzioni, giusta temperatura e innaffiatura, per evitare gli attacchi di questi parassiti. La cocciniglia preferisce riprodursi al caldo, i mesi estivi sono quelli più rischiosi per il benessere dell’agave. Il consiglio è pulire spesso le foglie e i fusti della pianta. Qualora l’agave venga colpita dalla cocciniglia è opportuno curarla immediatamente e non sottovalutare il problema, un attacco di cocciniglia non curato può portare all’indebolimento strutturale della pianta fino alla sua morte. Per eliminare la cocciniglia potete provare in due modi. Il primo consiste nell’utilizzare una spugna imbevuta di acqua e sapone neutro per rimuovere i parassiti strofinando delicatamente. Il secondo è usare un batuffolo di cotone imbevuto di alcool e pulite foglie e fusti.

I pidocchi dell’agave: come toglierli

I pidocchi o afidi sono più attivi nei mesi di aprile e maggio. E’ sempre meglio puntare sulla prevenzione facendo molta attenzione alla concimazione, al caldo e all’umidita’. E’ importante fare controlli periodici sulle agave ed eventualmente inserire insetti che possono sconfiggere gli afidi, ossia le coccinelle o neurotteri. Se invece siete costretti a curare l’agave già infestata di pidocchi potete scegliere tra rimedi organici come il macerato di ortica, oppure il macerato di aglio o peperoncino o quello di tabacco. Sceglietene uno e nebulizzatelo sulla pianta di agave. Se volete utilizzare un prodotto più forte o ritenete che l’infestazione sia già molto vasta passate all’utilizzo del piretro, un insetticida con principio attivo, la piretrina, di origine completamente naturale. Se non riuscite a risolvere il problema potete provare con due o tre centimetri cubi per litro di shampoo anti pidocchi, quello che le mamme usano per i bambini (facilmente reperibile nei supermercati); in tal modo blocchiamo la capacità degli afidi di riprodursi. Infine esistono degli antiparassitari chimici per eliminare gli afidi o pidocchi delle piante.

Agave e foglie ingiallite: perché accade

Se vi hanno detto o avete letto che quando le foglie dell’agave ingialliscono dovete aggiungere ferro, vi hanno dato una informazione corretta ma che dovrebbe essere utilizzata solo dopo aver controllato che il problema non sia semplicemente una mancanza di luce. Le foglie dell’agave possono presentare macchie o aloni color giallo come sintomo di carenze nutrizionali o carenza di luce. Potrebbe mancare il ferro che è indispensabile per lo sviluppo corretto delle piante poiché regola funzioni vitali come la respirazione e la fotosintesi clorofilliana. Anche l’assenza di luce solare diretta indebolisce la pianta e le foglie iniziano a soffrire, manifestando macchie e aloni color giallo. Il caso più raro è l’ingiallimento delle foglie a causa di un eccessivo tasso di umidità. Il rimedio è innaffiare meno e spostare la pianta in un luogo meno umido.

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